lunedì 27 gennaio 2014

Olympus Mons, il più grande rilievo del sistema solare!

Olympus Mons (dal latino, "Monte Olimpo") è il più grande rilievo del pianeta
L'Olympus Mons ripreso dalla sonda
spaziale statunitense Viking.
Marte e dell'intero sistema solare, con i suoi oltre 25 km di altezza rispetto al livello topografico di riferimento e una struttura di oltre 600 km di diametro.
È un vulcano a scudo simile a quelli delle Hawaii, con un'età stimata di 200 milioni di anni, ed è quindi da considerare giovane nella scala dei tempi geologici di Marte (risale al periodo Amazzoniano). Fa parte della regione vulcanica di Tharsis, insieme ad altri tre importanti edifici vulcanici.
Fu osservato la prima volta da Giovanni Schiaparelli che, durante l'opposizione del 1877, fu colpito da un bagliore che ricordava quello di una cima innevata, a cui dette il nome di Nix Olympica, Neve dell'Olimpo; si trattava con ogni probabilità di anidride carbonica ghiacciata.

Caratteristiche generali:
Il cratere centrale raggiunge i 27 chilometri di altezza rispetto alla base. Paragonato alle montagne terrestri, è pari a circa tre volte l'altitudine del Monte Everest sul livello del mare e del vulcano Mauna Loa (nelle isole Hawaii) sopra la sua base sommersa. Rispetto al livello medio della superficie di Marte, raggiunge i 25 km di altezza, dal momento che si trova all'interno di una depressione della profondità di 2 km. Ha un diametro di 610 km e una caldera vulcanica lunga 85 km, larga 60 km e profonda più di tre, con tre crateri sovrapposti. Il bordo esterno è definito da un baratro alto fino a 6 km. Tali dimensioni rendono l'Olympus Mons unico tra i vulcani attivi di Marte.
La superficie dell'Olympus Mons
confrontata con quella della Francia.
La superficie coperta dall'Olympus Mons è così grande (pari circa all'intera superficie italiana) che un ipotetico osservatore sulla superficie di Marte non sarebbe in grado di osservare il profilo del vulcano, dal momento che la curvatura del pianeta impedirebbe di individuarlo. L'unico modo di apprezzare appieno la montagna è di osservarla dall'orbita. Similarmente, trovandosi sulla sommità della montagna, la pendenza del vulcano si estenderebbe per tutto l'orizzonte e l'osservatore non sarebbe in grado di apprezzarla.

Un'idea comune, ma errata, è che la cima dell'Olympus Mons si trovi all'esterno dell'atmosfera marziana. In realtà, la pressione atmosferica alla sommità è presente, per quanto sia pari solo al 2% del valore riportato al livello medio di superficie del pianeta. Per fare un confronto, presso la cima del Monte Everest la pressione atmosferica è pari al 25% della pressione registrata al livello del mare. In ogni caso, la polvere marziana dispersa nell'aria è comunque presente, ed è possibile che nuvole di diossido di carbonio ghiacciato coprano la cima dell'Olympus Mons. Nonostante la pressione atmosferica di Marte sia meno dell'1% di quella terrestre, la forza gravitazionale molto minore permette una maggiore estensione dell'atmosfera

sabato 25 gennaio 2014

L'entomologia

L'entomologia è un ramo della zoologia (a sua volta ramo della biologia) dedicato allo studio degli Esapodi (insetti in senso lato, comprendendo anche le forme
primitive degli Esapodi). Date le strette relazioni, gli entomologi estendono spesso il loro interesse e il loro ambito di studio anche ad altri raggruppamenti sistematici del phylum degli Artropodi. È ripartita in diverse sottobranche secondo l'ambito di studio.

L'entomologia generale studia gli insetti in senso lato nei vari aspetti scientifici: morfologia, anatomia, fisiologia, comportamento, filogenesi, ecologia, ecc.

L'entomologia applicata studia gli insetti nell'ambito di contesti operativi o applicativi specifici, allacciando strette relazioni anche con varie branche delle Scienze delle Tecnologie:


  • Etimologia agraria. Si occupa degli insetti e delle interazioni dirette o indirette
    con le piante agrarie e le piante in generale e con i prodotti agroalimentari, studia i mezzi e le tecniche per contrastarne gli effetti negativi o per potenziarne gli aspetti positivi. Ha strette relazioni con le Scienze agrarie in generale e, nell'ambito di contesti specifici, con diverse discipline tecnico-scientifiche (Scienze forestali, Medicina, Ecologia, ecc.). A tutti gli effetti è considerata una sottobranca dellaDifesa dei vegetali assumendo lo stesso rango della Patologia vegetale e della Parassitologia vegetale
  • Apicoltura. Considerata, a volte e erroneamente, una sottobranca della Scienza
    delle produzioni animali (Zootecnica), l'apicoltura è in realtà una sottobranca dell'entomologia agraria. Studia gli aspetti biologici e applicativi relativi alle Api, le tecniche di allevamento e, per estensione, la trasformazione dei prodotti dell'apicoltura. Ha strette relazioni con l'Agronomia, dato il ruolo biologico delle api nella riproduzione sessuata di molte piante.Entomologia medica. Studia le relazioni degli insetti con la specie umana, in qualità di agenti diretti o indiretti di malattie o affezioni. Ha in genere riflessi applicativi nell'ambito dell'Igiene e della profilassi.
  • Entomologia veterinaria. Ha lo stesso ruolo della disciplina precedente ma
    orientato agli animali e, in particolare, agli animali domestici.
  • Entomologia amatoriale. È un ambito d'interesse che rientra a tutti gli effetti fra
    gli hobby dell'uomo, dato l'interesse che molti insetti riscuotono per la loro bellezza o per le curiosità associate alla loro etologia. L'entomologia amatoriale può essere condotta a livelli molto diversi, che possono fondere l'aspetto ricreativo (ad esempio, osservazioni di campagna paragonabili al birdwatching, collezionismo a scopo estetico, allevamento in cattività) e quello scientifico, che si esplica generalmente in campo faunistico e soprattutto tassonomico. Gli entomologi non professionisti hanno infatti un ruolo di primo piano nella scoperta di nuove specie di insetti: oltre il 60% delle specie scoperte negli ultimi anni si devono all'attività di entomologi amatoriali.

La Pikaia Gracilens

Classificazione scientifica

Dominio                       Eukaryota
Regno                         Animalia
               Sottoregno                  Eumetazoa Bilateria
 Superphylum                Deuterostomia
Phylum                       Chordata
Genere                              Pikaia          
Specie                             P. gracilens

La Pikaia Gracilens è uno dei cordati più antichi che si conoscano. Visse nel Cambriano medio (circa 505 milioni di anni fa) e i suoi resti sono stati rinvenuti nel ben noto giacimento di Burgess, in Canada.
Descrizione:
Il corpo di questo organismo, lungo circa cinque centimetri, presenta notevoli
somiglianze con quello dell’attuale anfiosso (Branchiostoma lanceolatum). Allungato, compresso lateralmente e dotato di fasci diagonali, il corpo era però dotato di una struttura chiaramente visibile che lo percorreva dal capo all’estremità posteriore, con ogni probabilità una notocorda (una formazione rigida che dà il nome al nostro phylum, dalla quale si è originata la colonna vertebrale). La parte posteriore della Pikaia era particolarmente espansa e appiattita, a formare una sorta di pinna con la quale probabilmente questo animale si muoveva attraverso l’acqua. La parte anteriore dei fossili reca una sorta di capo distinto, dotato di due piccole protuberanze simili ad antenne, mentre altre piccole strutture, simili a barbi o pedicelli, erano presenti immediatamente dietro le “antenne”.

mercoledì 22 gennaio 2014

La Biodiversità


La biodiversità indica una misura della varietà di specie animali e vegetali
nella biosfera; essa è il risultato di lunghi processi evolutivi. L'evoluzione è il meccanismo che da oltre tre miliardi di anni permette alla vita di adattarsi al variare delle condizioni sulla terra e che deve continuare a operare perchè questa possa ancora ospitare forme di vita in futuro. La diversità della vita sulla terra è costituita dall'insieme degli esseri viventi che popolano il Pianeta. Questa diversità prende il nome di BIODIVERSITA', dall'inglese BIODIVERSITY, tale termine può essere tradotto "varietà della vita".
La biodiversità è intesa non solo come il risultato dei processi evolutivi, ma anche come il serbatoio da cui attinge l'evoluzione per attuare tutte le modificazioni genetiche e morfologiche che originano nuove specie viventi. La biodiversità si può considerare almeno in tre livelli diversi:
- a livello di geni in una specie (o popolazione)
- a livello di specie
- a livello di ecosistemi.
Le caratteristiche morfologiche, ovvero tutte le caratteristiche visibili degli esseri viventi come ad esempio il colore degli occhi e dei capelli dell'uomo, il colore del pelo dei gatti, sono esempi della varietà che esiste a livello di geni all'interno di ogni singola specie. La varietà di specie di farfalle che frequentano il nostro giardino, l'incredibile numero di fiori diversi che possono essere trovati in un campo sono esempi della biodiversità a livello di specie. Infine, la varietà di ambienti in una determinata area naturale è l'espressione della biodiversità a livello di ecosistemi.
La terra è popolata da numerosi esseri viventi, animali e vegetali che non conosciamo: oggi sono state classificate appena un milione di specie, mentre le stime elaborate dai biologi vanno dai 5 ai 10 milioni. Diventa, quindi, ancora più urgente e importante occuparsi della
conservazione di specie e ambienti che rischiano di sparire per sempre a causa dell'uomo,
ancora prima di essere scoperti. E' noto che alcuni biomi risultano più importanti rispetto ad altri in termini di ricchezza di specie: le barriere coralline, gli estuari dei fiumi e le foreste tropicali che accolgono oltre la metà degli esseri viventi, pur ricoprendo il 6% della superficie terrestre, sono i più importanti. Perchè la diversità nell'ambito di una comunità biologica possa essere considerata una risorsa deve essere caratterizzata da un adeguato numero di specie, da un'alta valenza ecologica e da un legame con le condizioni ambientali. Inoltre è necessaria un'uniforme e approfondita conoscenza dei dati di base e la disponibilità di dati recenti.
La biodiversità è l'assicurazione sulla vita del nostro pianeta. Quindi la conservazione della biodiversità deve essere perseguita senza limiti poichè essa costituisce un patrimonio universale, che può offrire vantaggi immediati per l'uomo:
mantenimento degli equilibri climatici sia a scala locale che planetaria; infatti le specie vegetali oltre ad essere l'unica fonte di ossigeno sul nostro Pianeta, hanno anche un ruolo fondamentale negli equilibri idrici e in quelli gassosi.
- fonte di materiale di studio: lo studio della Biodiversità permette di avere fondamentali conoscenze anche per comprendere meccanismi biologici analoghi nell'uomo.
uso sostenibile della flora per fini alimentari e medicinali: per quanto riguarda l'uso della flora per l'alimentazione c'è da dire che oggi viene sfruttata solo una minima parte delle infinite possibilità alimentari fornite dalle piante. Invece utilizzando meglio tali risorse si potrebbero soddisfare i problemi di nutrizione in molte parti del mondo, senza alterare equilibri essenziali per l'ambiente.
Riguardo ai fini medicinali dell'uso della flora invece c'è il rischio di perdere, prima ancora di scoprirle, piante che forniscono sostanze necessarie nella lotta contro patologie come il cancro e la leucemia.
  • soddisfacimento della richiesta sempre crescente di spazi naturali: l'istituzione di aree protette per un turismo eco-compatibile, può soddisfare la richiesta crescente di spazi per effettuare attività come l'escursionismo e i birdwatching.

giovedì 16 gennaio 2014

La porta dell'inferno

La porta dell'inferno è un cratere situato nel deserto del Karakum, in Turkmenistan, a circa 260 km a nord da Ashgabat. Si tratta di una voragine di origine artificiale causata da un incidente nel 1971, quando una perforazione effettuata con lo scopo di cercare petrolio ha fatto crollare il terreno e aperto una via di fuga al gas naturale che è stato incendiato volontariamente per evitare conseguenze ambientali peggiori. Da allora il cratere brucia ininterrottamente, tanto che i locali gli hanno dato il nome di "porta dell'inferno"
STORIA DELL'INCIDENTE:
Il cratere è situato vicino al piccolo villaggio di Derweze. Per una curiosa coincidenza Derweze, anche nota come Darvaza, significa "porta" in lingua turkmena. Conta circa 350 abitanti, per la maggior parte della tribù Tekeche mantengono uno stile di vita seminomade.
Adesso è noto che sotto Derweze si trova un grande deposito di gas naturale, ma nel 1971 alcuni geologi sovietici stabilirono una piattaforma di perforazione nella zona in cerca di petrolio Il terreno sotto la piattaforma crollò precipitando in una caverna piena di gas naturale ed inghiottendo tutte le attrezzature degli scienziati.
L'incidente non causò vittime fra i ricercatori, sebbene non sia stato escluso che la grande quantità di gas sprigionatasi nei primi tempi possa aver determinato la morte di alcuni abitanti dei villaggi vicini. Il timore che si potesse diffondere gas velenoso condusse i geologi ad innescare l'incendio ancora in corso, nella speranza, rivelatasi vana, che il fuoco consumasse tutto il gas combustibile presente all'interno della caverna nel giro di qualche giorno. Le fiamme, invece hanno continuato a bruciare inestinte.

martedì 7 gennaio 2014

Un natale per L.U.C.A




Caro nonnino L.U.C.A buon natale con affetto il tuo discendente Alberto..

Il mio regalo non è altro che una semplice foto, semplice si perché è solo un pezzo  di carta  ma che nasconde anche un grande valore. Questa è la foto della mia classe la 1e ormai la seconda e.. Ho voluto farti questo tipo di regalo proprio per farti vedere come siamo cambiai in questi anni di tua assenza,  da come eravamo a come ora siamo..  Ora che ci hai conosciuto sai di avere dei bravi e affettuosi nipotini, che non si dimenticheranno mai di te!  Auguri di buon natale :)