giovedì 30 ottobre 2014

Il morbo del caribù

Il morbo del caribù, noto anche come avvelenamento da proteine o in inglese rabbit starvation, è una forma acuta di mal nutrizione causata da un eccessivo consumo di carne magra (ad esempio, coniglio o petto di pollo) accoppiata ad una mancanza di altre fonti di sostanze nutritive, in particolare di grassi e carboidrati. Quando questa dieta si combina con fattori di stress, ad esempio un ambiente molto freddo oppure caldo e asciutto, si manifesta la sintomatologia tipica.

CENNI STORICI E CURIOSITÀ:
Charles Darwin nel libro "Il viaggio del Beagle" ebbe modo di scrivere: "In questo posto siamo stati in grado di comprare qualche biscotto. Avevo trascorso parecchi giorni senza assaggiare qualsiasi cosa che non fosse a base di carne. Non mi dispaceva per nulla questo nuovo regime, ma sentivo che sarebbe stato più favorevole se fosse stato accompagnato da un forte esercizio. Ho sentito dire che alcuni ammalati in Inghilterra, quando debbono limitarsi esclusivamente ad una dieta animale, pur avendo davanti agli occhi la speranza di salvarsi la vita, sono a malapena in grado di sopportare un tale regime dietetico. Eppure il Gaucho nelle Pampas, per mesi e mesi non tocca altro che carne di manzo. Ma essi mangiano, osservo, una grandissima parte di grasso, ed essi non amano particolarmente la carne secca, come quella dell' Agouti. Il dottor Richardson, inoltre, ha osservato, "che quando le persone si alimentano per lungo tempo esclusivamente con alimenti magri di origine animale, il desiderio di grasso diviene così insaziabile, che essi possono consumarne una grande quantità, perfino di grassi non miscelati ed anche di tipo oleoso senza averne nausea." Questo mi sembra un fatto fisiologico decisamente curioso. È, forse, proprio a causa della loro dieta basta sulla carne che i Gauchos, come altri animali carnivori, possono astenersi dal cibo per lungo tempo. Mi è stato detto che a Tandeel, alcune truppe inseguirono volontariamente un gruppo di indiani per tre giorni, senza mangiare o bere.

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